AGL Alleanza Generale del Lavoro

AGL Alleanza Generale del Lavoro
clicca sul logo

sabato 13 maggio 2023

JOAQUIN SANTANA NUOVO SEGRETARIO REGIONALE LOMBARDIA ALLEA-AGL


 L'Ing. Joaquin Santana Manan è il nuovo Segretario Regionale per la Lombardia della Federazione ALLEA-AGL Alleanza Lavoratori Legno Edilizia e Affini aderente alla Confederazione AGL Alleanza Generale del Lavoro. A Joaquin gli auguri di buon lavoro da tutta l'AGL.

Cell.3792122944, e-mail j.santana@hotmail.it

siti di riferimento: http://allea-agl.blogspot.com/ ; http://agl-lombardia.blogspot.com/

domenica 26 giugno 2022

IL 17 GIUGNO 2022 SI E' SVOLTO, A MILANO, IL CONGRESSO NAZIONALE DELL'AGL. ROBERTO FASCIANI CONFERMATO SEGRETARIO GENERALE PER I PROSSIMI QUATTRO ANNI. ELETTO IL NUOVO COMITATO DIRETTIVO NAZIONALE DELL'AGL.

Il Segretario Generale ha, nella sua relazione, approvata all'unanimità dal Congresso, illustrato il ruolo del lavoro alla luce degli eventi storici occorsi quali la pandemia ed il conflitto che sta sconvolgendo l’Ucraina. Il tessuto produttivo nazionale è chiaramente scosso per non dire declinante ed il lavoro deve trovare all’interno di questo contesto un nuovo ruolo ed un nuovo significato, anche con riferimento all’Europa. Infortuni sul lavoro, precarizzazione, quarta rivoluzione industriale, globalizzazione sono questioni fondamentali. Il sindacato dovrà fare pesare le istanze sociali, ma ancora una volta ribadisce il Segretario Generale, occorre avere una prospettiva europea. I sindacati tradizionali e organizzati non sono in grado di ovviare a molti problemi del mondo del lavoro. La situazione politica non aiuta, in particolare per la perenne litigiosità dei partiti e lo stato di continua campagna elettorale in cui versa la politica nazionale. Il Governo Draghi aveva un mandato limitato, siamo in una fase di passaggio. Le forze sociali devono proporsi costruttivamente. Ma la continua dinamica politica non consente di risolvere i problemi perché non esistono forze stabili di riferimento. Sono state attuate misure valide quali il reddito di cittadinanza ma tale misura non ha risposto alle esigenze di lavoro e produttive. La situazione economica si sta aggravando con l’inflazione, il caro vita, la scarsità energetica. Come sindacato l’AGL, deve essere conflittuale ma anche capace di utilizzare a beneficio dei lavoratori le situazioni favorevoli dal punto di vista contrattuale. Non esistono in Italia politiche del lavoro ed industriali ed il mondo dell’imprenditoria è in crisi. Alcune questioni nazionali sono ancora irrisolte: la crisi del mezzogiorno, ad esempio. L’Italia deve operare una svolta in questioni essenziali: l’ambiente, le fonti dell’energia, l’investimento su formazione ed istruzione, sul lavoro femminile. Occorre maggiore impegno nel sindacato, ma l’organizzazione si è mossa bene in particolare attraverso il patronato ed il centro di assistenza fiscale. Stiamo lavorando bene rispetto alle forze ed alle dimensioni dell’organizzazione. A Milano e in diverse zone del Paese il sindacato inizia ad essere conosciuto. L’obiettivo però è diffondere capillarmente l’organizzazione su tutto il territorio nazionale. Importante è tenere presente che numerosi soggetti si sono rivolti all’organizzazione ed hanno trovato ascolto e competenza.

mercoledì 21 settembre 2016

ROBERTO FASCIANI DIRETTORE DI EUROPE CHINESE NEWS

                                a destra, la Presidente di MILAN HUAXIA GROUP, Angela Zhou

Roberto Fasciani è il nuovo Direttore di EUROPE CHINESE NEWS.

“EUROPE CHINESE NEWS” secondo il Sole 24 Ore (21. 3.2012), è “la più importante testata in ideogrammi scritta e stampata in Italia”. Fondata nel 2004, distribuita in Italia e in Europa, la pubblicazione ha anche una versione online in cinese sul sito http://www.ozhrb.eu e in inglese sul sito http://www.ihuarenbao.com/en/ . La Presidente della Società editrice è Angela Zhou, imprenditrice ben conosciuta, anche fondatrice e Presidente di MILAN HUAXIA GROUP, società a capo del gruppo HUAXIA, una delle più importanti imprese cinesi in Italia. Il suo gruppo ha interessi in molti settori fra cui: media on e offline, media center, e-commerce globale, organizzazione di eventi, studi di consulenza, import ed export di beni di lusso e di prodotti alimentari, hotel, enoteche, ristoranti cinesi e occidentali, food & beverage, catering e ospitalità, agenzie di viaggi, società di consulenza per investimenti , promotore di mostre, studi legali, società di assicurazione, centri culturali e altri modelli multi-business. MILAN HUAXIA GROUP è una delle aziende di proprietà di imprenditori cinesi più influenti in Italia e una tra le più importanti società cinesi a livello internazionale.

giovedì 20 marzo 2014

Da aprile strage di Pmi: Durc retroattivo

DAL BLOG DI BEPPE GRILLO   www.beppegrillo.it


"Il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) è un certificato unico che attesta la regolarità di un'impresa nei pagamenti e negli adempimenti previdenziali, assistenziali e assicurativi nonché in tutti gli altri obblighi previsti dalla normativa vigente nei confronti di INPS, INAIL e Casse Edili, verificati sulla base della rispettiva normativa di riferimento. Per i lavori pubblici e privati in edilizia la mancata regolarità contributiva sospende l'efficacia del titolo abilitativo (concessione, permesso di costruire e/o DIA) per cui si è richiesto il DURC.
Effetti della nuova circolare INPS
Con l'attuazione della circolare del 27/02/2014 n. 2889 gli effetti sulla già pesante crisi del settore edile sarà a dir poco devastante. Il nuovo sistema di gestione del "DURC interno", per l'individuazione e la contestazione delle situazioni di irregolarità incompatibili con i benefici normativi e contributivi, prevede da aprile 2014 che in tutti i cassetti fiscali, le imprese troveranno le inadempienze collegate al loro codice fiscale. Nell'ipotesi in cui vengano rilevate situazioni di irregolarità, si attiva all'interno del Cassetto previdenziale una segnalazione di allarme temporaneo (Semaforo giallo) e contemporaneamente viene inviata al datore di lavoro (e a chi lo rappresenta per gli adempimenti previdenziali) una comunicazione (detta "preavviso di DURC interno negativo") - mediante posta elettronica certificata (PEC) -, recante:
- l'indicazione delle irregolarità riscontrate;
- l'invito a regolarizzarle entro 15 giorni;
- l'avvertenza che, decorso inutilmente il termine indicato, verrà generato un DURC interno negativo.
Qualora, invece, il datore di lavoro non provveda a regolarizzare la propria posizione, i sistemi informativi centrali attivano all'interno del Cassetto previdenziale una segnalazione negativa (Semaforo rosso), che si sostituisce al precedente segnale di temporaneo allarme e assume il significato di DURC interno negativo. Ne consegue che il datore di lavoro, per il mese in relazione al quale è attivato il Semaforo rosso, non può godere dei benefici che altrimenti gli competerebbero in base alle norme sostanziali che disciplinano i singoli benefici. Ovvero la mancanza di partecipazione ad appalti pubblici e privati. Il problema che solleva questa circolare non è il sistema che già è di norma, ma la retroattività nell'applicazione del controllo sui pagamenti che partirà dal 1 Gennaio 2008.
Conseguenze sull'economia
Per le 370.000 Pmi rimaste nel settore dell'edilizia, dopo che 150.000 HANNO GIA' CHIUSO IN QUESTI ANNI, sarà STRAGE. La mancanza di incasso delle fatture e l'alto costo previdenziale hanno costretto le imprese a fare una scelta di tipo SOCIALE, o meglio, preferire il pagamento del salario ai lavoratori piuttosto che ottemperare quanto dovuto ai vari Enti previdenziali. L'80% delle piccole e medie imprese saranno costrette a chiudere per mancanza di emissione di DURC da parte degli organi competenti. Tutto questo comporterà un sostanziale
aumento di lavoro in nero, con conseguenza minor sicurezza nei cantieri, minor gettito fiscale per lo stato e nessun controllo di professionisti quali ingegneri, geometri, architetti ecc. che a sua volta si troveranno, per effetto domino,a riduzione di personale o chiusura dello studio. Stesso discorso per tutto l'indotto che gira attorno al mondo edile.
Non dimentichiamoci che il settore edile è per l'economia italiana la prima fonte di reddito.
COSA CHIEDIAMO
Rete Si - Salviamo l'Italia sottolinea l'ovvia importanza della regolarità contributiva, ma anche l'importanza che le Pmi rimangano attive e possano continuare a lavorare e chiede quindi:
- la sospensione della richiesta di pagamento di tutti gli arretrati in 15 giorni,
- una moratoria di 2 anni di quest'importi, dando così la possibilità alle Pmi di superare questo momento di forte crisi senza chiudere
- la ripresa dei pagamenti degli arretrati tra due anni ad un tasso di interesse calmierato
Riteniamo infine che sia arrivato il momento per una revisione completa delle leggi che regolano il DURC."
RETE SI - SALVIAMO L'ITALIA - Arturo Artom, Nando Cardarelli, Massimo Colomban, Giovanni Guerrieri, Antonella Lattuada, Aladino Lorin, Fabrizio Martin."""""""""

********************************************************************************
AGL sottoscrive pienamente questo appello.

sabato 15 febbraio 2014

AGL MONZA E BRIANZA: NUOVI SEGRETARI ALCAMS E ALLEA

Buon lavoro ai due nuovi segretari provinciali Monza e Brianza dell'ALCAMS-AGL (Commercio, Alberghi, Mense e Servizi) e dell'ALLEA-AGL (Legno, Edilizia e Affini)

giovedì 28 novembre 2013

ALAPMI-AGL (Lavoratori Artigianato e PMI) : PER LE PICCOLE IMPRESE MENO TASSE E BUROCRAZIA MA ANCHE DIRITTI, SOLDI E PARI DIGNITA' PER I LAVORATORI. SOLO COSI' POTRANNO VERAMENTE SOPRAVVIVERE

(immagine da: www.pixabay.com)


Da www.ansa.it : “””””””””

'Pagati non per lavorare, ma per scioperare'

'Troppe tasse, vorrei assumere ma non ci riesco'

27 novembre, 17:25

SANTA MARGHERITA LIGURE (GENOVA) - Pagati non per lavorare ma per scioperare. Succede a Santa Margherita Ligure dove un impresario edile, Fabrizio Martin, ha assicurato lo stipendio della giornata ai suoi dipendenti che si è portato in piazza per protestare.
Martin è l'esponente locale di Icr (Imprese che resistono), giovane associazione di commercianti, artigiani, piccole imprese e partite Iva chiamati a raccolta oggi per una serrata nazionale di quattro ore contro le tasse troppo alte. "Vorrei assumere un dipendente in più - rivela Martin - ma non ci riesco. A me un lavoratore costa 3.800 euro al mese, in tasca al dipendente vanno 1.500 euro; 1.700 sono di tasse e 500 di cassa edile. Non è possibile andare avanti così". Aggiunge: "Vorrei una legge che mi dicesse: assumi a un costo più basso e poi se io, Stato, in cantiere trovo un lavoratore in nero tu chiudi. Oggi invece chi vuole fare le cose in regola non ce la fa. E prolifera il lavoro nero, tanto l'imprenditore al massimo prende 2.000 euro di multa e finita lì". Nel Tigullio circa 250 attività hanno aderito alla serrata.”””””””””

COMMENTO ALAPMI-AGL Lavoratori Artigianato e Piccole e Medie Imprese:

L'AGL guarda con interesse a queste nuove associazioni (ICR. CONFAPRI, ecc.) che danno voce alle imprese che stanno per morire nel nostro Paese. Condividiamo molte delle loro proposte e non escludiamo futuri contatti, confronti e iniziative comuni. Come ALLEA (lavoratori edilizia) http://allea-agl.blogspot.it da tempo ci siamo scagliati contro l'obbligo di adesione alla Cassa Edile (partita con le migliori intenzioni ma oggi, di fatto, l'ennesimo regalo della burocrazia ministeriale a carrozzoni di emanazione sindacale) e come ALP (lavoratori pubblici) http://alp-agl.blogspot.it abbiamo fatto molto di più, attraverso precise proposte , per dire chiaramente che è ingiusto che il lavoro dipendente venga tassato in quella maniera e in quelle dimensioni, suggerendo ai lavoratori del settore come rendersi protagonisti del cambiamento, riscattandosi una volta per tutte dall'immagine con cui vengono dipinti. Aggiungiamo pure un ulteriore costo, quello della piccola corruzione a beneficio di funzionari pubblici infedeli, che molte PMI sono costrette a subire. Una cosa però la vorremmo dire: così come queste nuove esperienze associative stanno mettendo l'accento su argomenti trascurati dal grande associazionismo imprenditoriale e dalle grandi imprese, dicendo cose sacrosante, dimostrino di essere innovativi anche su un altro piano , non meno importante: la necessità che si volti pagina in merito al comportamento recente, di ogni tipo di impresa o datore di lavoro, nei confronti dei diritti di ogni lavoratore. Se è vero infatti che imprenditore e lavoratore nelle micro, piccole e medie imprese sono molte volte solidali perchè vivono gomito a gomito , altrettanto frequentemente accade che questi ambiti lavorativi si trasformino in inferno per tante persone che spesso, anche sindacalmente, restano sole, senza tutele e garanzie, vittime di leggi ingiuste là dove limitano le prerogative sindacali per le aziende sotto i 15 dipendenti. Un lavoro sicuro e dignitoso non è un lusso ma è condizione affinchè qualsiasi impresa possa sopravvivere ed essere competitiva valorizzando il fattore più prezioso. Non si chieda quindi ai lavoratori, seppure anch'essi afflitti dalla crisi di rappresentanza delle loro vecchie organizzazioni sindacali, in nome della lotta per la sopravvivenza, di contribuire a costruire nuove ingiustizie né a rinunciare a far valere , tramite un sano conflitto sociale, irrinunciabile nelle democrazie e nelle economie libere, le loro legittime e più moderne istanze
Per saperne , comunque, di più:
SITO CONFAPRI http://www.confapri.it/

ALAPMI-AGL Alleanza Lavoratori Artigianato e Piccole e Medie Imprese aderente alla AGL



domenica 13 ottobre 2013

EXPO 2015: LA FOGLIA DI FICO DEI SINDACATI CONFEDERALI E’ TRASPARENTE

E’ con profonda delusione che stiamo assistendo , in questi mesi che ci stanno avvicinando all’Expo 2015, alla squallida e piatta convergenza di ogni forza politica su un ‘ uniforme vulgata riguardante i presunti benefici occupazionali di questa manifestazione.
Chi ancora perde tempo a seguire le occasioni pubbliche in cui compaiono i politici avrà notato come questi siano assidui e immancabili frequentatori delle innaugurazioni, di qualsiasi opera si tratti, fosse pure di un nuovo vespasiano di plastica in un giardinetto pubblico.
E’ frutto cio’ della deteriore americanizzazione all’italiana della vita politica, nella quale la scadenza elettorale e la poltrona da occupare pro tempore sono diventate tutto.
E l’expo 2015 non sta sfuggendo a questa regola. Ci piacerebbe prendercela solo con i politici, ma non puo’ bastare, poiche’ i sindacati confederali sono da tempo in prima fila in questa messa in scena.
Sarebbe facile, quasi come sparare sulla croce rossa, esprimere timori su quali garanzie possa dare un governo regionale diretto da una forza politica che sappiamo quali prove abbia dato di saper essere davvero impermeabile alle infiltrazioni della criminalita’ organizzata.
Ma anche se volessimo dare a questo assetto di governo una seconda chance, non ci pare sia poi stata operata una netta cesura in relazione alla travagliata storia avuta dall’apparato politico chiamato a gestire commissarialmente l’organizzazione della manifestazione. Non possiamo, ad esempio, dimenticare che le cose dal 2008 hanno  cominciato a muoversi solo a partire da quando , nel 2013 l’attuale amministratore ha visto venir meno la presenza di un commissario generale pluriindagato per un lungo periodo e nonostante questo rimasto in sella.
Ma non intendiamo imbastire la solita polemica sul fatto che determinati appalti siano stati comunque, nonostante le buone intenzioni, inquinati dalla presenza di entità imprenditoriali oggetto tuttora di accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria.
I posti di lavoro, come il denaro, non profumano. Potrebbe scaturire buona occupazione anche per opera di imprese discutibili. L’importante e’ che quando determinati imprenditori vengono arrestati il soggetto pubblico non pensi solo a metterli in galera e a sequestrare ma a mettere in condizione nuovi soggetti puliti di subentrare e far ripartire i lavori, nell’interesse anche del mantenimento dei livelli occupazionali.
E qui e’ il primo punto storicamente debole della politica e del sindacalismo italiano, incapace di far pesare la propria forza per impedire, ad esempio, che quando questi obbligati passaggi di mano debbano avvenire cio’ accada nella certezza dell’assenza di conflitti di interesse. Facendo quindi pensar male ossia immaginare che qualche prudenza sia dettata da legami non chiari con le precedenti gestioni improvvisamente interrotte dall’intervento della Magistratura. L’esempio dell’ILVA e’ fin troppo vicino ed istruttivo.
Cosa non ci piace dell’intervento sindacale che ha prodotto la firma a fine luglio tra Expo 2015 e Triplice sindacale del protocollo sul Sito Espositivo che frutterà i seguenti posti di lavoro: 340 apprendisti, 195 stagisti e 18.500 volontari?
Non tanto il realismo. Sappiamo bene che e’ dovere di qualsiasi sindacalista, nelle condizioni date, adoperarsi  affinche’ qualcosa si muova. Meglio anche pochi posti di lavoro, anche se precari, che il deserto assoluto e la delocalizzazione che poi significa sfruttamento di altri lavoratori.
Ma qui si e’ davvero esagerato e in maniera scandalosa. L’adozione di quelle tipologie di impiego e solo di quelle snatura ogni visione avanzata di possibile flessibilità finalizzata a una visione moderna del processo di entrata dei giovani nel mondo del lavoro.Il messaggio ò chiaro: i contributi se possibile non vanno pagati, a beneficio delle aziende, qualunque cosa combinino, e anche a scapito dei lavoratori.E significa mettere la firma su un ben preciso concetto: e’ possibile creare nuove occasioni di lavoro solo tollerando il lavoro nero legalizzato. E’ vero, non c’e’ la firma “diretta”delle Istituzioni, sotto quel protocollo. Non ce la possiamo in teoria prendere con nessun responsabile politico. Ma e’ anche peggio: in pratica , con la riproposizione di un vecchio cavallo di battaglia di certo sindacalismo “i problemi li risolvano le parti sociali e il governo se ne stia fuori” di fatto condiviso da forze politiche, di maggioranza e di opposizione, e’ tutto il sistema che ha dato l’avallo politico alla fine del diritto del lavoro. Perche’ d’ora in poi le leggi regoleranno il nulla (il lavoro che non c’e’) e gli accordi tra i sindacati complici il lavoro nero, l’unico che conviene e piace alle aziende.
Da ultimo ci domandiamo come mai da una parte i sindacati seppelliscano le norme sul lavoro e dall’altra gli stessi partecipino a manifestazioni politico-partitiche a sostegno dell’art. 1 della costituzione. Forse questa Costituzione piace cosi’ tanto a loro perche’ finora gli ha consentito impunemente di creare tanti danni alle categorie che dovrebbero difendere? O perche’ si sentono tutelati meglio, nei loro interessi da un articolo fantasma (il 39) che inapplicato e’ meglio che lo rimanga il piu’ a lungo possibile?
E poi, cari colleghi dei sindacati confederali, come mai le vostre proposte contro la disoccupazione giovanile contemplano solo mega assunzioni pubbliche che mai si realizzeranno (per gli evidenti problemi di finanza pubblica) e non invece una precisa critica e proposta alternativa nei confronti di un modello di sviluppo (quello dei grandi eventi come l’Expo 2015 o la TAV o le Olimpiadi presenti e future) che non ha potuto e non potra’ assicurare ne’ uno sviluppo sostenibile ne’ (anche volendo essere minimalisti),tantomeno, stabile e buona occupazione?
Ma ormai la frittata e’ fatta, a Milano. Sappiano i lavoratori, anche quelli che lavoreranno a termine in Expo, che quei sindacati firmatari sono rappresentativi, si, ma solo delle rersponsabilità nel disastro esistenziale che vi procureranno. E che, grazie a dio, non esauriscono di certo il panorama del futuro sindacalismo italiano, dal passato glorioso.

venerdì 17 maggio 2013

SOSPENSIONE MA NON SOPPRESSIONE DELL'IMU: JUST AN ILLUSION

L'AGL valuta come pasticciata e inefficace la sospensione dell'IMU. Noi eravamo (e siamo) per l'eliminazione e la restituzione della stessa. Contrariamente a quanto affermato da tanti ideologhi schierati, riteniamo che le imposte non debbano avere valenza punitiva (penalizzare in maniera fine a se stessa le ricchezze accumulate) ma essere modulate in maniera da creare la combinazione più credibile affinchè alla fine della fiera, il risultato sia maggior reddito prodotto e ricchezza generata.
Chi sono in Italia i proprietari di quegli immobili di recente sommersi fino al collo dall'IMU? Fondamentalmente dei risparmiatori (perchè il canale fondamentale del risparmio in Italia è (era?) l'investimento immobiliare).E e quindi, per lo più, lavoratori. Per di più indebitati per i mutui contratti. Quindi cornuti e mazziati. Analoghe perplessità abbiamo sempre avuto per altri due totem spesso evocati sempre dalla stessa corrente di pensiero. Le tasse sulle transazioni finanziarie e quelle sul lusso. Riflettiamoci bene: non cancellano le ingiustizie ma tagliano le gambe a settori che creano lavoro e reddito, dirottando altrove denaro e investimenti. E creando quindi le condizioni per maggiore disoccupazione, alla lunga e bassi stipendi nel breve. E quando si dice che queste risorse andrebbero a finanziare servizi essenziali, si mente sapendo di mentire. Perchè tutti sappiamo che il grosso di esse (anche nei Comuni, indipendentemente dal loro colore politico) va a alimentare la macchina burocratica, le consulenze concesse a amici degli amici e gli appalti inutili. Le famiglie e i più deboli abbandonati sono e tali continueranno ad essere. Non è possibile che nelle Amministrazioni pubbliche si pratichi costantemente la politica dei due tempi: prima i soldi (da divorare) poi riforme, razionalizzazione, dimagrimento, riorganizzazione (mai visti). E' un gigantesco imbroglio che solo una minoranza degli italiani, per il momento è riuscita a cogliere e a trasformare in controproposta politica. Il risparmio va agevolato, non disincentivato (ci risulta che paesi più evoluti del nostro stiano facendo proprio il contrario del governissimo) E poi una domanda: se voi foste tra i proprietari di immobili interessati, come reagireste a questo salto nel buio della sospensione (e non della soppressione) dell'IMU? Avreste le idee più o meno chiare sulle vostre prospettive di risparmio, sul destino dei vostri soldi, sull'opportunità o meno di consumare di più? Vogliamo dire che, agendo in tal maniera, il governo non ha messo di fatto più saldi nelle tasche degli italiani , da dirottare in più consumi, ma ha congelato a tempo indeterminato e incerto quelli che pensiamo siano ancora soldi nella nostra disponibilità. E soprattutto non ci ha rassicurato su che fine farà il risparmio in immobili. Come faremo a stupirci se a breve constateremo fenomeni evasivi tesi a salvare il salvabile da parte del contribuente-risparmiatore?